10 capolavori letterari russi che non potete perdere

Siete affascinati dalla letteratura russa e volte consigli sulle letture da non perdere?

Ecco 10 capolavori letterari russi che sono un must, a mio avviso.

Partiamo con una semplice domanda: che cosa fa della letteratura russa ciò che è, ovvero qualcosa di noto in tutto il mondo? Che cosa accomuna i classici russi dell’Ottocento-Novecento, a cosa devono la loro peculiarità e il loro straordinario successo?

Il fervore artistico del tempo rispecchia quello socio-politico: la società russa sta cambiando, la monarchia zarista volge al suo tramonto, nell’uomo russo della metà dell’Ottocento si instillano dubbi di natura spirituale e sociale. Un grande cambiamento è in atto nel popolo russo, quello che porterà alla Rivoluzione d’Ottobre. La seconda metà dell’Ottocento, con la crisi dei valori del tempo, è dunque quella in cui fioriscono i più grandi capolavori letterari russi. La creatività degli scrittori continua a produrre romanzi geniali anche nel Novecento, durante il periodo sovietico, romanzi spesso pubblicati postumi a causa del loro essere politically uncorrect per il regime staliniano.

Quali sono dunque le caratteristiche, nella mentalità comune, di un romanzo “russo”? Cos’è questo carattere “russo” che li rende così unici? Credo sia un misto tra drammaticità e ironia, un’impronta filosofica sapientemente dispiegata e tradotta in prosa, una giustapposizione tra leggerezza e profondità, una straordinaria capacità di raccontare un’epoca e uno spirito, eppure straordinariamente avvincenti nonostante- in certi casi- la scoraggiante lunghezza. Fortemente inseriti nel contesto storico e sociale del tempo ma ancora oggi estremamente attuali per le tematiche trattate, i romanzi capolavori della letteratura russa vanno oltre il tempo, divenendo la testimonianza di un modo di intendere la vita, di approcciarsi all’arte e al mondo che trascende ogni contingenza diventando universale. Lo spirito russo, allora, è l’arrovellarsi, tormentarsi e riflettere sull’esistenza e sulla società, dipingere fin nei più minuti dettagli, elucubrare e allo stesso tempo raccontare, specchiare e creare, arrivando a trascendere la parola per diventare qualcosa che ne va oltre; che, dicendo e scrivendo la realtà, arriva a determinarla e dettarla, così che la letteratura diviene la realtà stessa, una Weltanshauung, un’essenza.

Ed ora, buona lettura! (I’ordine dei classici che vi consiglio è casuale)

-LA SONATA A KREUTZER- TOLSTOJ

Perché leggerlo: l’uxoricidio è un tema quantomai attuale, l’ambientazione sul treno è suggestiva, Il personaggio-protagonista, diabolico e maschilista, e il delitto passionale, degno di Dostoevskij, rendono Tolstoj meno bigotto di quanto non sembri. La provocatoria tesi della castità come rimedio alla degenerazione sociale conferisce al romanzo conferendogli un tono filosofico molto interessante.

-OBLOMOV-GONCHAROV

Perché leggerlo: intramontabile classico di cui si parla meno di quanto si dovrebbe, il romanzo di Goncharov è decisamente geniale. Il rifiuto del carpe diem, l’allegoria dell’accidia endemica, della paura e del disgusto per la vita e le relazioni sociali, la molle quiete d’animo di Oblomov lo rendono tra i personaggi più singolari e ben riusciti dell’intera letteratura mondiale.

-LA VALIGIA- DOVLATOV

Perché leggerlo: un vero must per chi vuole capire a fondo lo spirito russo, cogliere gli usi, la vita, i pensieri del periodo sovietico. Un romanzo divertente e ironico. Dovlatov ha uno stile tutto suo, captare il suo particolarissimo humour ebraico vi farà entrare in un mondo parallelo. Mai riconosciuto nel suo Paese come un grande scrittore, ostacolato e costretto dal regime sovietico ad emigrare in America, Dovlatov oggi afferma e grida, sia in Russia che nel mondo, il suo straordinario talento letterario e critico.

-I FRATELLI KARAMAZOV- DOSTOEVSKIJ

Perché leggerlo: capolavoro assoluto, 900 pagine che valgono tutte. Le figure di Ivan Karamazov e di Smerdjakov sono tra i personaggi più maledetti, geniali e iconici della letteratura russa di sempre. La parte della Leggenda del grande Inquisitore è divenuta ormai, appunto, leggenda e la suspance del delitto è degna dei thriller del nostro tempo.

-DIVISIONE CANCRO- SOLZHENITSYN

Perché leggerlo: capolavoro inusuale sul tema del cancro, male del secolo, che non solo offre uno spaccato della vita ospedaliera degli anni ’50 in Uzbekistan e del rapporto medico-paziente, ma che inoltre, attraverso una pluralità di personaggi, veicola pensieri e critiche verso il regime staliniano e il periodo sovietico. Personalmente, l’ho apprezzato di più dei più noti Una giornata di Ivan Denisovich e Arcipelago Gulag.

-URAGANO- OSTROVSKIJ

Perché leggerlo: capolavoro sottovalutato e precursore di Anna Karenina, possiede alcune curiose analogie con la trama del celeberrimo romanzo di Tolstoj, sviluppata però nell’ambiente piccolo borghese dei mercanti del Volga. Un Mystic River dei tempi, un dramma piccolo borghese molto più profondo e sfaccettato di quanto non appaia ad una prima occhiata.

-UN EROE DEL NOSTRO TEMPO- LERMONTOV

Perché leggerlo: primo romanzo in cui compare la roulette russa, ambientato nell’insolito paesaggio della Russia meridionale-caucasica, mostra un eroe romantico ed annoiato, sedotto da sfide impossibili delle cui vittorie non sa che farsene. Emblema del fatalismo e diviso in episodi, è un romanzo classicamente russo nel senso più proprio del termine, collocato nel suo tempo ma non privo di addentellati con la noia borghese, la caccia di emozioni forti proprie dei giorni nostri.

-LA CAMERA OSCURA-NABOKOV

Perché leggerlo: romanzo molto simile e precedente a Lolita, oscilla tra la commedia e il dramma con una sfacciataggine tale da renderlo, ancora oggi, pruriginoso. La seduzione fatale di una ragazzina poco più che adolescente trascina un uomo di mezza età in una parabola discendente, al cui confronto la caduta di Tony Montana in Scarface sembra una lieve derapata. Diabolico e seducente.

-MEMORIE DAL SOTTOSUOLO-DOSTOEVSKIJ

Perché leggerlo: uno tra i romanzi più maturi dello scrittore, ha un monologo iniziale irresistibile e molto contemporaneo. Un Dostoevskij più intimista, teatrale ed incentrato su se stesso, una confessione tormentata che oscilla tra la disperazione e l’autoironia che ci fa sentire tanto vicini a lui quando racconta di essere ignorato e vilipeso dai suoi ex compagni di classe, di prendersela irreparabilmente per piccole cose, di mandare tutto sempre, inequivocabilmente, a putt… Il genio fuori posto di Dostoevskij qui è alla massima potenza dell’introspezione e della maturità.

-CUORE DI CANE-BULGAKOV

Perché leggerlo: bizzarro e metaforico romanzo in puro stile Bulgakov, che oscilla tra l’allegoria, la satira, la fantascienza e la commedia, fortemente censurato e criticato al tempo, il “Frankenstein” russo si traduce nella figura iconica di un ibrido uomo-cane, un esperimento mal riuscito e scomodo che fa scaturire tematiche etiche molto attuali (basti pensare alla clonazione), avvertendo sui pericoli del voler perseguire la “scienza senza coscienza”. Da gustare e cogliere la satira politica dell’epoca, sapientemente veicolata da Bulgakov attraverso divertenti metafore.