La Russia secondo Rita

Com’è la vita di un’italiana in Russia? Nell’intervista a Rita Bonacini scopriremo nuovi aspetti dell’esperienza di lavorare e vivere in Russia, grazie al suo sguardo mordace e realistico al riguardo. Rita non fa troppi fronzoli per raccontarsi e raccontare la Russia; va direttamente al punto, senza edulcorare di inutili eufemismi e romanticismo le sue opinioni. La sua visione disincantata e cementata dall’esperienza, rende ancora più preziosa la sua testimonianza, rivolta a tutti coloro che sono interessati ad intraprendere un percorso simile di vita/studio/lavoro in Russia. Di lei mi colpisce proprio questo aspetto: che vive prima di parlare, che sa guardare ad un paese controverso, immenso e variegato con uno sguardo aperto e ammirato, ma che non si risparmia di criticarlo, se necessario.

Chi è Rita? Classe 1979, Rita Bonacini vive a Mosca da circa 8. In precedenza ha abitato a San Pietroburgo, quindi la sua permanenza sul suolo russo è di oltre 10 anni. Laureata in russo all’università di Parma, attualmente lavora per una società italiana che si occupa di logistica e trasporti internazionali.

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1)   Rita, come è nato il tuo interesse per il mondo russo? Assolutamente per caso. Dovendo scegliere due lingue straniere per completare il piano di studi del primo anno di università e andando per esclusione, mi rimasero russo e francese, quindi misi (ahimè) la crocetta alla voce russo. E per farmi del male per benino lo contrassegnai anche come prima lingua, quindi per tutti e quattro gli anni.

2)   Da quanto tempo vivi a Mosca e come ti trovi? Vivo a Mosca dal circa 8 anni, mese più mese meno. Mi trovo bene, non posso per fortuna lamentarmi, anche se farei su domani armi e bagagli se potessi trasferirmi a Piter (San Pietroburgo, ndr).

3)   Come definiresti Mosca in generale? E rispetto a San Pietroburgo? Sicuramente Mosca per quanto riguarda il lavoro e la carriera non ha eguali in Russia. Tuttavia non si può certo dire che rappresenti la Russia, anzi, come dicono i russi, la Russia inizia fuori da MKAD (la circonvallazione che delimita la città). Offre molto anche come divertimenti, scegliere come passare il tempo libero può diventare un problema a causa delle mille attività proposte ogni giorno (dalla mostra fotografica alla scuola di ballo nel parco, al locale alla moda, al ristorante di tendenza ecc.). Diciamo che se sotto tanti aspetti è allettante, per altri è una città molto difficile, caotica, con prezzi spesso sproporzionati al valore reale delle cose (penso in primis agli affitti). Io preferisco San Pietroburgo, più a misura d’uomo, più “culturale” e tanto più “civile”. Però ecco, sono assolutamente di parte: obiettività, questa sconosciuta!

4)   Parli molto bene il russo. In quanto tempo l’hai imparato e come? Cosa trovi difficile della lingua russa? Ho iniziato lo studio del russo all’università, ma ovviamente per arrivare a parlarlo e scriverlo come ora sono serviti diversi soggiorni in Russia, tante ore di studio, tanto sforzo e soprattutto tanta pazienza. La cosa più difficile del russo è sicuramente la grammatica, perché molto diversa da quella italiana e delle altre lingue neolatine. Sinceramente, la grammatica oggi la so poco e male. Parlo come parla la gente, scrivo come vedo che si scrivono le cose, cerco di interiorizzare la lingua senza farmi troppe domande, perché noi madrelingua italiani i verbi di moto comunque non li capiremo mai, quindi tanto vale prendere per buono quello che ci dicono, e via andare.

5)   Quali sono gli stereotipi che a tuo avviso dovrebbero essere abbattuti, nella mentalità degli italiani che guardano spesso alla Russia con sospetto, timore e diffidenza? Che i comunisti mangino i bambini. Che i russi bevano sempre e solo vodka e che siano ubriachi dalla mattina alla sera. Che in strada passeggino lupi e orsi. Che sia sempre inverno.
A parte l’ironia, credo che far capire in poche righe la ricchezza e la complessità di un paese e del suo popolo a chi non ha mai avuto modo di averci a che fare, sia come cercare di far entrare tutta l’acqua del mare in una buca nella sabbia. Soprattutto perché ultimamente ci sono un sacco di tuttologi “da divano”, che grazie a un pc e a una connessione internet sanno tutto di tutti. La Russia è un mondo complesso, sicuramente difficile, che mette a dura prova il sistema nervoso. Allo stesso tempo però è un paese grandissimo, un territorio sterminato che va dall’Europa fino al Giappone, dove vivono popoli di mille nazionalità e dove si parlano tantissime lingue, con una cultura propria e una storia molto diversa dalla nostra. О чем тут речь? (di cosa stiamo parlando, ndr?)

6)   La Russia è dunque il luogo dove vorresti vivere anche in futuro? Quali sono i tuoi progetti futuri? Progetti sinceramente non ne ho, inteso come concreti. Di sicuro vorrei trasferirmi a San Pietroburgo, se ne dovessi avere l’opportunità (o riuscire a crearmela). Ad oggi la mia vita la vedo qui, in tutti i modi.

7)   Quali difficoltà hai incontrato nella tua vita da italiana in Russia, e per che cosa vale invece la pena di vivere a Mosca? Penso che le difficoltà ci siano per chiunque decida di lasciare il suo paese per trasferirsi all’estero. Certo, i primi tempi qua sono stati piuttosto duri, per via della lingua ostica, della burocrazia, del clima e delle distanze, ma, fino ad oggi, nulla di assolutamente insormontabile. Fino a che punto valga la pena vivere a Mosca, non lo so. Sicuramente per far soldi (ma anche per spenderli molto velocemente…). А вот жить в Питере – другое дело…(vivere a San Pietroburgo, invece, è tutt’altra cosa…).

8)   Cosa ne pensi della questione Ucraina? Non sa/non risponde. O meglio quello che sa lo tiene per sé.

9)   Hai visitato anche altre città della Russia, a parte Mosca e San Pietroburgo? Come le definiresti? Ho visitato diverse città e intere zone della Russia, diciamo che sono quasi a metà dell’opera. E’ una bella avventura, una scoperta. Ci sono tante città alla ricerca di una loro identità, che vogliono aprirsi, svilupparsi indipendentemente dalla capitale.

10) Cosa consiglieresti a chi vuole approcciarsi al mondo russo per studio o lavoro? Di avere pazienza e tanta tenacia, ma soprattutto non aver paura.

11) Nel complesso, consiglieresti ad un italiano di intraprendere un percorso simile al tuo? Dipende sempre dalle motivazioni che muovono le persone. Probabilmente no, comunque.

Grazie, Rita, per l’intervista! 

  • Volete raccontare la vostra esperienza con la Russia? Non esitate a scrivermi! 

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