Perché aprire un blog

Dopo circa un anno dall’esperimento dell’apertura di questo blog, mi permetto di trarre alcune conclusioni al riguardo. La tesi è che aprire un blog sia del tutto inutile. Verifichiamola.

1) Perché aprire un blog? Gli obiettivi del mio blog sono due:

-Creare uno scambio culturale sulla lingua e cultura russa. Obiettivo raggiunto? No. Lo scambio in termini di commenti, dissertazioni, consigli produttivi, in un’ipotetica scala da 1 a 10, sarebbe rappresentabile come vicino allo 0. Pochissima partecipazione, scarsi commenti, nessuna dissertazione o scambio utile. Unico lato positivo: un insperato numero di lettori giornalieri e sporadici ma graditissimi complimenti anche da parte di persone sconosciute.

-Indicare (in maniera non priva di una certa presunzione) come secondo me dovrebbe essere un blog, cioè contenere informazioni utili dal punto di vista pratico e/o prettamente culturali e il suo oggetto dovrebbe essere l’altro da sé, in netta opposizione alla forma più comune di blog presente in rete. Obiettivo raggiunto? Dato l’eccessivo idealismo e l’irritante presunzione dello scopo, sarebbe sciocco chiederselo.

2) Aprire un blog è utile? No. Se per utilità intendiamo utilità sociale o guadagno personale, la risposta in tutti e due i casi è negativa. Nel caso specifico del mio blog, un minimo di utilità sociale potrebbe anche essere ammesso (si trovano consigli, lezioni, guide,  informazioni di tipo pratico ma anche letterario sulla cultura e lingua russa). Certo, rispetto all’utilità sociale di un lavoro o di qualche attività teorico/pratica professionale, è paragonabile all’influenza delle flatulenze delle mucche sul buco dell’ozono.

3) Aprire un blog è redditizio? No (nel mio caso). Un blog che sia un’integrazione di un lavoro già presente resta solo una divertente propaggine della propria passione, dunque non porta guadagno. L’e-commerce è un’altra cosa. Guadagnare con un blog in termini di follwers e notorietà forse in certi casi è possibile, ma la concorrenza è spietata, e per essere un influencer bisogna scrivere di argomenti “pop” e frivoli come la moda, il fitness, la cucina. Non posso dunque rispondere a questa domanda in quanto non è il mio campo né interesse. Di una cosa sono certa: i blog di tipo culturale non pagano. Cosa del tutto ovvia.

4) Aprire un blog dovrà pur servire a qualcosa! E’un’esperienza divertente, una valvola di sfogo e un biglietto da visita. Posto che ormai le cose si fanno per passione, pura passione, e i soldi non ci sono e non verranno, posto che nel mondo hippie dei creativi e degli entusiasti si vive d’aria e di profumi, che cosa mai potrà importare la sua totale improduttività economica? E’ un biglietto da visita squisitamente inutile. Il superfluo è apprezzabile in quanto tale. Si può dire che blog mi sia servito per allenarmi nella scrittura e tenermi sempre aggiornata su argomenti che mi interessano. E’ uno sprone per continuare a studiare, leggere, informarsi o ripassare (senza un blog che ogni tanto va aggiornato con nuovi articoli, non mi sarei letta Platonov, Lermontov ecc. con tale costanza).

Conclusione: l’utilità di un blog culturale è meramente di tipo culturale. W le tautologie, e l’inutilità di quello che ho appena scritto. Aprire un blog è un’azione totalmente, infinitamente, squisitamente priva di utilità. C.v.d.

2 Risposte a “Perché aprire un blog”

    1. Molto interessante. Avevo sottovalutato le potenzialità dei peti delle mucche. In effetti stanno assumendo proporzioni dal devastante impatto ambientale! Per fortuna che certi umani, per quanto paia strano, non riescono ad eguagliarle, altrimenti ci saremmo già estinti!

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