Qualche consiglio su come rapportarsi con i russi

Come rapportarsi con i russi in visita nel nostro Paese? Ecco qualche consiglio che mi permetto di darvi dopo anni di esperienza di lavoro e amicizia con i russi, ma anche dopo l’apertura del mio canale YouTube al mondo russo, che ora conta parecchi iscritti e tanti preziosi commenti che mi aiutano a comprendere meglio la mentalità russa. Vediamo brevemente gli argomenti delicati e gli aspetti da tener presente nel relazionarci con colleghi/conoscenti russi:

  1. Tolleranza, liberalismo: questo concetto, per i russi, è per lo più negativo (spesso ho sentito citare il fatto che il termine “tolleranza”, in medicina, sia accostabile alla morte). Tollerare, nella loro concezione, significa farsi sconfiggere e prevaricare, non reagire a ciò che viene visto come sbagliato. Mediamente i russi sono conservatori, tradizionalisti e poco inclini all’accettazione (men che meno all’incoraggiamento) di ciò che si discosta dal tradizionalismo sociale, visto come una degenerazione, una perversione. L’eccesso di liberalismo europeo e occidentale per lo più è accostabile ad una decadenza morale della società, in cui si inneggia allo sfaldamento dei valori tradizionali, della famiglia, dei ruoli, dell’ordine sociale e così via. Il sistema di valori russo vede da una parte la secolare tradizione della religione ortodossa, dall’altra la crisi dei valori di fine Ottocento, cui è seguita la Rivoluzione e il comunismo. Sebbene durante il comunismo la religione abbia perso centralità, ciò non ha offuscato il rispetto delle tradizioni russe. Uomini e donne sono categorie equipollenti a livello di rispetto, ma distinte. Le donne certamente lavorano, sono emancipate e indipendenti (in Unione Sovietica verso il lavoro delle donne c’era grande attenzione) ma restano comunque donne, viene considerato sciocco che aspirino a divenire “asessuate” o parificate all’uomo. L’uomo russo dunque riserva alla donna un trattamento che in Italia potrebbe essere considerato arcaico: le apre la portiera, le porge la mano per aiutarla a scendere, ecc. Per non parlare della comunità LGBT: ecco, di questo argomento è consigliabile non parlare affatto!
  2. Indipendenza e maturità: generalmente i russi, come tutti i popoli nordici, si emancipano dai genitori ad un’età più giovane rispetto ai “bamboccioni” e “mammoni” italiani. I matrimoni sono molto più frequenti, quasi un must, e avvengono intorno ai 20-25 anni, è dunque frequente che già intorno ai 25 anni una donna russa abbia dei figli e una famiglia. Per questo motivo, se avete vent’anni e i russi vi chiedono se siete sposati o se avete figli, non strabuzzate gli occhi: per loro è qualcosa di assolutamente normale.
  3. Patriottismo: i russi sono molto patriottici e rispettosi della loro memoria storica, del passato. Sconsiglio dunque di criticare apertamente la loro nazione, poiché ne difenderanno a spada tratta i valori, la storia, la cultura, e potrebbero offendersi. A nessuno piace, del resto, che uno straniero si permetta di criticare un Paese non suo. L’orgoglio e l’amore per la patria in Russia non ha nulla a che vedere con le accezioni negative con cui è additato il nostro nazionalismo, per via del retaggio storico del Ventennio, che nostro malgrado ci portiamo dietro (per cui sembra diventato fascista persino esporre semplicemente il tricolore fuori dal balcone). Il nazionalismo russo è, al contrario, profondamente antifascista, orgoglioso della storia russa, incline a non abbandonarsi troppo al revisionismo storico (il periodo comunista, Stalin compreso, è mediamente visto- se non da tutti con nostalgia- comunque con rispetto, è parte integrante del passato!!!). Ho notato, mediamente, una conoscenza e un’inclinazione a parlare della storia e della cultura del proprio Paese assai più evidenti in Russia rispetto all’Italia. I russi sono sempre lieti e bendisposti nel raccontare ed illustrare tradizioni ed episodi storici, citare poeti e scrittori locali, aneddoti, barzellette, libri, film, ricette del loro Paese, facendo trasparire un amore e un’attenzione che invece in Italia, purtroppo, si stanno del tutto perdendo.
  4. Vegetariani e vegani: in Russia queste tendenze alimentari non sono sviluppate come in Europa, tranne che nelle grandi città (Mosca e San Pietroburgo), dove le nuove mode salutiste stanno prendendo piede. In altre parole: i russi, i vegani, se li mangiano a colazione!  La cucina russa è prevalentemente a base di carne, zuppe e prodotti che crescono a temperature fredde (patate, carote, funghi). Se a un russo proponete un piatto di pasta al pomodoro o una pizza, li mangerà volentieri, ma ad un certo punto chiederà (ironicamente): dov’è la carne? Tenete presente che l’insalata è considerata un antipasto, mai un piatto unico completo, e che la pizza si consuma a piccole fette, anch’essa come antipasto: nessun russo mangerebbe una pizza intera a pranzo o a cena. Se volete far cosa gradita ad un russo, offritegli del the (sono grandissimi bevitori di the) o del caffè lungo “americano”, d’obbligo (nonostante la secolare rivalità con il Paese!). Allo stesso modo, la lotta alle pellicce in Russia è considerata qualcosa di insensato: la secolare tradizione prevede che le pelli di animali siano il rimedio più efficace per le temperature ghiacciate dell’inverno. Se avete una vecchia pelliccia di visone che in Italia tenente ben nascosta per evitare il linciaggio, un viaggio in Russia potrebbe essere l’occasione per sfoggiarla senza problemi!
  5. Putin: evitate di criticare Putin se non conoscete con precisione le idee politiche del vostro interlocutore. Avendo un amplissimo consenso, è molto facile che chi avete di fronte sia un convinto putiniano (e se non lo fosse, credetemi, sarà parecchio imbestialito nei confronti del suddetto). In Russia l’opposizione politica è meno manifesta che in Italia- non mi esprimo sul recente caso dell’avvelenamento di Navalnij. Mi hanno sempre colpito lo straordinario senso di unità e compattezza culturali e geopolitiche della Russia, considerando la vastità territoriale del Paese. Lo strumento principale per creare identità nazionale e consenso politico ha da sempre fatto leva sulle tradizioni, il valore dello Stato, della collettività. Che i russi si siano sempre affidati e riconosciuti in leader politici dalle maniere forti e spesso ben poco democratiche, è stata più che altro una necessità.
  6. Buonismo, questo sconosciuto. I russi danno pane al pane e vino al vino (o vodka alla vodka che dir si voglia). Gli eufemismi politcally correct, tanto di moda in Europa, in Russia non sono pervenuti, tanto meno la categoria dei radical chic. L’esibizione della ricchezza (griffe, macchine costose ecc.) non è vista come un disonore o una cafonata, ma come una normale espressione di chi se lo può permettere, anche perché per anni i prodotti occidentali sono stati considerati un lusso proibito e inarrivabile, che entrava in Russia con estrema difficoltà. Questo non significa che i russi siano necessariamente grossolani, irrispettosi o xenofobi (anzi, spesso dimostrano maggiore curiosità verso gli stranieri, specialmente quelli che imparano la loro lingua, proprio perché per anni sono stati piuttosto isolati). Semplicemente, in Russia non c’è un dibattito acceso come in Italia sui problemi dell’immigrazione, delle minoranze, delle diversità, semplicemente perché non vi si scontrano come accade qui.
  7. Parolacce: in Russia ci sono tantissime parolacce e imprecazioni anche molto divertenti, ma sono generalmente mal viste, specialmente in bocca alle donne, ma in generale a persone di cultura e rispettabili. Sono subito associate a gentaglia di basso livello d’istruzione, volgare, irrispettosa. La volgarità di alcune nostre battute non viene apprezzata. C’è un senso del rispetto e dell’onore molto più alto che in Italia, rispetto dell’altrui persona e di se stessi: c’è forse meno autoironia e più autorevolezza nel rapportarsi con gli altri e con se stessi (l’opposto che in Italia, dove l’italiano tende a fare sempre il gigione, a volte il pagliaccio della situazione, prendendosi poco sul serio). I sorrisi in Russia, si sa, non si concedono a tutti, devono essere meritati e soprattutto sinceri.
  8. Auguri e festività: i russi sono molto attenti alle festività, hanno un grosso senso di appartenenza e di identità e amano festeggiare ogni ricorrenza. La festa più sentita è il 9 maggio (День Победы), il giorno della resa della Germania nazista, ma in realtà ogni giorno in Russia è la festa di qualcosa, che ad un italiano potrebbe apparire “minore” (esempio: День космонавтики, la festa delle imprese spaziali). I russi tengono molto a ricordare tali festività e scambiarsi auguri (поздравления) e sono molto gentili e accurati in questi scambi di cortesie. Non sarà raro che un russo vi faccia i migliori e più sentiti auguri, non solo in occasione del vostro compleanno, ad esempio, o delle festività principali, ma anche, banalmente, nel congedarsi con voi: пусть Бог тебя хранит (che Dio ti benedica, ti mantenga in salute… желаю Вам здоровья, счастя, успехов … ti auguro salute,  felicità, successo…). Inoltre, i russi amano fare piccoli regali, portare souvenir, pensierini, cioccolatini, qualcosa, in segno di amicizia, rispetto e dell’inizio di una collaborazione professionale.
  9. Russia e Paesi dell’ex Unione Sovietica. Spesso noi italiani tendiamo a mettere in un unico calderone i Paesi russofoni e definire tutti “russi”. Attenzione però a non confondere Russia e Ucraina (potrebbe risultare offensivo per gli ucraini essere accomunati geopoliticamente ai russi dopo il crollo dell’URSS), o a non tenere conto delle differenze culturali e religiose tra un russo e un kazako/uzbeko e così via (questi Paesi sono, per lo più, di religione musulmana: se avete clienti che provengono da questi Paesi, non fate gaffe, non proponete loro carne di maiale a pranzo e non versate loro del vino!). Attenzione anche- lo dico a chi parla russo- a livello lessicale:  dire “на Украине” (con la particella “na”, come si usava durante l’Unione Sovietica) invece che “в Украине” potrebbe offendere certi ucraini (data anche la situazione politica e la recente guerra civile in Ucraina orientale, che potrebbe aver inasprito i rapporti tra le due nazioni, in certi casi).

E voi cos’altro avete notato? Quali differenze o aspetti culturali interessanti riscontrate, paragonando la Russia all’Italia? Scrivetelo nei commenti!